Quattro le aziende produttrici di patatine multate dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato per informazioni pubblicitarie ingannevoli: San Carlo, Amica Chips, Pata e Ica Foods.
PUBBLICITÀ INGANNEVOLE
La definizione di pubblicità ingannevole non è aleatoria ma ben disciplinata nell’ordinamento giuridico italiano. Nel decreto legislativo 206/2005, all’articolo 20, si legge infatti:
(…) Si intende per pubblicità ingannevole qualsiasi pubblicità che in qualunque modo, compresa la sua presentazione sia idonea ad indurre in errore le persone fisiche o giuridiche alle quali e’ rivolta o che essa raggiunge e che, a causa del suo carattere ingannevole, possa pregiudicare il loro comportamento economico ovvero che, per questo motivo, sia idonea ledere un concorrente.
Il testo è ben chiaro, qualora venissero a mancare i principi di correttezza professionale e deontologica delle aziende emittenti il messaggio e delle agenzie che si occupano della formalizzazione dello stesso. Le aziende in questione sono ree, secondo la nota dell’Antitrust, di aver comunicato vanti di artigianalità non reali (stiamo parlando comunque di prodotti industriali) e di aver comunicato ingradienti e valori nutrizionali non corretti, inducendo così il consumatore a trarre deduzioni sbagliate nei confronti del prodotto.
SAN CARLO E AMICA CHIPS
Celebre lo spot di San Carlo con lo chef professionista Carlo Cracco, che suggerisce l’utilizzo delle patatine in busta per un consumo altolocato, con ingredienti di lusso e in contesti che hanno come dichiarazione di fondo qualla della sana alimentazione:
Amica Chips non è da meno, infatti fa credere che utilizza olio di oliva come ingrediente base delle sue patatine, inoltre sceglie come testimonial Rocco Siffredi, proprio per giocare su allusioni e doppi sensi:
PATA E ICA FOODS
Ancora più esplicita Pata, con il claim La patata artigianale che fa capolino su ogni busta, insieme all’immagine dello chef. Non da meno Ica Foods, che ha accreditato alle patatine Crik Crok & Blue proprietà salutistiche che sono risultate ancora controverse nella comunità scientifica e comunque non autorizzate dalla Commissione europea.
LE MULTE
L’Antitrust ha agito sulla base di diverse denunce di privati e dell’Unione Nazionale Consumatori e ha deciso di sanzionare per 350.000 euro il gruppo San Carlo, per 300.000 Amica chips, per 250.000 Pata e per 150.000 Ica Foods, tenendo conto anche delle dimensioni di ciascuna azienda e del grado di buona fede con cui i produttori hanno deciso di agire in seguito alle segnalazioni.
Molto labili dunque i confini tra comunicazione convincente e inganno. E voi? Ci avete creduto?