La ricerca si è incentrata sul lavoro manuale, sui souvenir ma anche su oggetti trovati per caso lungo tragitti percorsi a piedi oggetti naturali raccolti sulle spiagge e scarti di artigianato locali. Questi oggetti recuperati raccontano gli incontri, i gesti delle persone del luogo e sono riusciti a elevarsi a oggetti ricordo di quei tragitti, ad essere rappresentativi di quei luoghi. Il souvenir è diventato simbolo laddove in greco antico il termine simbolo richiama l’usanza per cui due persone nel momento del saluto spezzavano una tessera di terracotta e ne conservano ognuno una delle due parti a testimonianza dell’accordo. I reperti di scarto (rifiuti) collezionati nel M.E.M.O.RI. sono stati ri-fiutati nuovamente ovvero è stata data una nuova lettura, un nuovo senso. Il M.E.M.O.RI. è un museo articolato in 5 stanze, spazi in cui si invita la gente a stare, a darsi un tempo, a rallentare, a esplorare. Le prime quattro stanze appartengono alla collezione permanente, la quinta, la stanza delle Chimere, fa parte delle collezioni temporanee. Il M.E.M.O.RI. si comporta come un museo, con percorsi espositivi fatti di teche che consentono di attivare una mano-missione, un intervento diretto del visitatore sulla teca come possibilità di relazionarsi con il reperto, sottraendolo al potere esclusivo della vista. Il M.E.M.O.RI. ha la voglia di trovare chiavi dialogiche con una utenza trasversale, adulti, bambini, si propone poi di integrare la sua tecnologia per diventare museo accessibile alle persone cieche. L’ideazione e la progettazione del M.E.M.O.RI. ha tenuto conto di contributi importantissimi di professionalità riconosciute a livello internazionale quali per esempio Fabio Fornasari, architetto, museologo, fondatore del Museo Tolomeo per non vedenti di Bologna.
FONDAZIONE SINAPSI AL M.E.M.O.RI.
In occasione degli eventi di Matera capitale della cultura 2019, abbiamo organizzato una giornata con i nostri ragazzi, con l’obiettivo di permettere loro di vivere esperienze museali fuori dall’ordinario. La prima parte della mattinata del 25 giugno c’è stato il primo confronto con il museo M.E.M.O.RI.: i nostri ragazzi hanno goduto, attivando tutti i sensi, dell’esplorazione degli oggetti contenuti nelle teche del museo, diventando parte attiva della messa a punto di strategie di accessibilità che il museo metterà in pratica. I curatori hanno scritto in Braille alcune schede dei reperti presenti nella stanza dell’Anarchico; hanno predisposto all’entrata del museo un tavolo con la pianta del luogo a rilievo con indicazioni Braille. Le teche sono coadiuvate da una audioguida e affiancate da una didascalia reversibile dove si trova la descrizione oggettiva del reperto ma anche l’altro sguardo, l’altra possibilità, l’altro racconto che è stato dato al reperto. Le didascalie sono accessibili grazie alla tecnologia nfc, che è integrata in quasi tutti i dispositivi mobili. I ragazzi hanno adeguato e proposto migliorie per le strategie di accessibilità predisposta dai curatori del M.E.M.O.RI., co-creando insieme a loro soluzioni pratiche e innovative.
VISITA AL MUSEO RIDOLA
Con la nostra speciale guida, Domenico Colucci, archeologo ed esperto di teatro delle ombre e delle marionette, insieme ad Annabella Santangelo abbiamo visitato il museo Ridola che, come tutti i musei di Matera, non si presta a un facile accesso. Le narrazioni dei miti degli antichi eroi greci rappresentati sui vasi chiusi a chiave nelle teche hanno trovato vita nelle marionette degli antichi eroi preparate da Domenico. Così Achille e Teti sono finalmente usciti dai vasi, animati dalle mani dei nostri ragazzi.
QUESTO ARTICOLO È STATO PUBBLICATO SUL SITO DI FONDAZIONE SINAPSI IL 15 LUGLIO 2019, CON IL TITOLO M.E.M.O.RI.