«Il tetto si è bruciato, ora posso vedere la luna», recita un vecchio haiku che negli anni passati mi sembrava il non plus ultra della saggezza.
Il film Il colore viola, diretto da Blitz Bazawule, prodotto nel 2023 e uscito nelle sale a febbraio 2024, è l’adattamento cinematografico del musical The color purple.
Ho speso molto tempo a pensare alle parole da inserire in questo editoriale.
Era il 1970 quando, sullo sfondo delle note di Working class hero di John Lennon, usciva la legge n. 300/1970, conosciuta anche come Statuto dei lavoratori, recante «Norme sulla tutela della libertà e dignità dei lavoratori, della libertà sindacale e dell’attività sindacale dei luoghi di lavoro e norme sul collocamento».
Cesare Moreno è presidente dell’associazione senza scopo di lucro Maestri di Strada, con sede a Napoli.
La barriera corallina è morta. Abbiamo esaurito le risorse a nostra disposizione. La calotta polare si è sciolta, a causa del surriscaldamento globale (di cui industrie e abitudini alimentari carnivore sono la principale causa).
M.E.M.O.RI. è un museo itinerante e interattivo che espone piccoli oggetti raccolti durante viaggi in cinque città portuali europee (Genova, Marsiglia, Tetouan, Tunisi e Malaga).
Mi viene in mente il mio odiato professore del liceo — pace all’anima sua — e tutte le ore trascorse in quel corridoio pieno di spifferi per sottrarmi alla sua nauseante presenza.
«L’importante è non confondere me con Savastano»: è la prima frase che mi rivolge, in tono fermo e deciso, quasi severo, ottenendo così ovviamente l’effetto contrario.
«Il volto è la nostra identità. Alle vittime di un incendio non basta salvarsi la vita: hanno bisogno di avere un volto, anche se è quello di un morto. Un volto con lineamenti, per poter fare cenni.»
«Come spiega magistralmente lo psichiatra statunitense Daniel J. Siegel, la nostra mente si plasma attraverso le emozioni e quindi attraverso la relazione tra le persone e con l’ambiente che ci circonda».