Skip to content
«Il tetto si è bruciato, ora posso vedere la luna», recita un vecchio haiku che negli anni passati mi sembrava il non plus ultra della saggezza.

Oggi, con qualche capello bianco in più e con sempre meno tempo, mi sentirei di aggiungere che, se il tetto si è bruciato, ti pioverà in testa. Sono due approcci diversi allo stesso problema: da un lato un’opportunità, dall’altro una disgrazia. Come in tutte le cose della vita, le differenze sono legate al mondo interno di ciascuno: i danni possono essere affrontati, anche se con difficoltà, come catalizzatori di cambiamento oppure diventare eventi che fanno implodere l’intera esistenza. La psicologia individua un processo di elaborazione del lutto — in senso lato — che, attraverso il superamento delle varie fasi, consente di andare oltre. Ci può essere una reazione iniziale di rabbia, a cui subentra uno stato di depressione che, una volta superato, si trasforma in tristezza, emozione sana e funzionale al superamento del lutto. La conclusione del percorso quindi approda all’integrazione dell’esperienza luttuosa nel proprio vissuto esistenziale. All’interno di questo processo ci sono naturalmente le esperienze individuali: ciascuno può attraversare tutte le tappe, può fermarsi in una di queste non riuscendo a superarla, trasformando così il danno subito in un lutto inelaborabile.

Questo numero di Orione è particolarmente prezioso, perché tratta uno dei temi che, più di altri, ruota nel mondo della disabilità. Possiamo metterla in molti modi, dalla valorizzazione delle differenze, alla massimizzazione delle possibilità, ma è innegabile che la condizione della disabilità crea ancora, nel 2024, in un paese così occidentale e democratico come l’Italia, disagio in chi la vive e nel contesto in cui vive. Penso anche semplicemente alle barriere architettoniche, oppure a quelle relative all’accessibilità dei siti web. Come da tradizione, Orione affronta il tema con approcci multidisciplinari e punti di vista diversi, per offrire una visione articolata e che includa l’umano in tutte le sue forme, tutelandone le diversità.


QUESTO ARTICOLO È STATO PUBBLICATO SU ORIONE N. 31, “IL DANNO”, NELLA SEZIONE EDITORIALE — MAGGIO-AGOSTO 2024

Per leggere il numero 31 di Orione, La cura, clicca qui.

Per leggere tutti i numeri di Orione, clicca qui.

L’articolo è disponibile anche qui.

Altro da leggere

Dettaglio dell’immagine di Copertina di Orione n. 32, leggerezza. Illustrazione di Bruna Pallante: omaggio a Carla Fracci
Molti autori in questo numero hanno citato il famoso aforisma di Italo Calvino per raccontare la leggerezza e questa cosa in un primo momento mi è sembrata scontata.
Un’immagine dalla pellicola de Il colore viola. Le due sorelle Celie e Nettie giocano rincorrendosi e ridono felici a cavalcioni del ramo di un albero.
Il film Il colore viola, diretto da Blitz Bazawule, prodotto nel 2023 e uscito nelle sale a febbraio 2024, è l’adattamento cinematografico del musical The color purple.
Skip to content